Syrako RC 1989 - Padua Ragusa = 18 - 22
Comunicato stampa n.14 – Stagione 2012/2013 Syrako RC 1989 – Padua Ragusa = 18 – 22 (parziale 7-8, mete 2-3) Formazione Syrako RC 1989 : 15 Mazzone, 14 D’agata, 13 Faricelli, 12 El Gasaaoui, 11 Saraceno, 10 D’aquila, 9 Giuliana, 8 Moncada, 7 Scatigna,6 De Luca, 5 Bosco (5’s.t. Leone), 4 Guardabasso, 3 Di Pace (15’s.t. Bronzi), 2 Nizza, 1 Fichera. A disposizione : Spriveri, Basile, Venuti, Caliò, Abela. Marcatori Syrako RC 1989 : mt De Luca tr D’aquila, mt Faricelli, CP D’aquila, CP D’aquila. Punti conquistati : Syrako RC 1989 1 – Padua Ragusa 4 Note : sereno, 18°C, 80 spettatori circa
Quando le partite vanno in questo modo, lasciano l’amaro in bocca. Purtroppo la cronaca sportiva, lascia spazio all’incredulità, di fronte ad un operato arbitrale palesemente negativo e distruttivo. Infatti, la Syrako esce a testa dal “Di Natale”, ma ferita nell’orgoglio. Prima sconfitta del 2013, arrivata solo dopo numerosi episodi arbitrali, che fanno ancora discutere. A dir la verità, in alcune situazioni di gioco, anche gli ospiti sono stati sfavoriti da decisioni insensate del direttore di gara, che ha rovinato lo spettacolo. Il Padua si è presentato con un turn-over non eccessivo, in vista dei play-off. La Syrako era obbligata a crederci, anche per riportare la Coppa Barocco a Siracusa. Pronti via, la Syrako è già in vantaggio. Il ritmo forsennato applicato dagli aretusei, lascia di stucco gli ospiti, che subiscono senza appello. Carrettino travolgente della mischia rossonera, e meta di De Luca, poi trasformata da D’aquila. 7-0. Il Padua non ci sta, e prova a salire in cattedra con il gioco nettamente più collaudato del girone. In realtà, non ci riesce mai, in quanto la difesa aretusea si dimostra un muro difficile da scalare. La meta arriva intorno al 20’, ma qui arrivano le prime proteste della Syrako : grazie alle immagini del fedelissimo Santavicca (ma anche da immagini provenienti da fonti ragusane) viene evidenziato un in avanti solare. Un pallone che cade dalle mani, non può destare dubbi di traiettoria. In ogni caso, meta assegnata ma non trasformata. 7-5. Poco dopo, ancora un’altra decisione scellerata, punisce gli aretusei, che vanno sotto, grazie a un piazzato del capitano ibleo Iacono. 7-8. Nell’intervallo non cambia nulla, aumenta solo la voglia di far bene dei ragazzi di Buscema e Bellaprima. Infatti, a inizio ripresa, Faricelli si inventa una meta sensazionale. Gioco di gambe e tuffo spettacolare. D’aquila non trasforma per via della posizione angolata. 12-8. Il Padua comincia a rendersi conto che la cosa è più seria del previsto, e rischia mandando in campo qualche “big”, inizialmente preservato. I risultati si vedono, perché l’attacco ibleo diventa più consistente. Nonostante questo, la difesa aretusea tiene la botta. La seconda meta degli ospiti arriva, ancora una volta da una decisione discutibile. Il direttore di gara tra vantaggi e punizioni fischiate, tiene il Padua a 5m dell’area di meta siracusana per dieci minuti buoni. Dare subito una meta tecnica no? Meta e trasformazione. 12-15. La Syrko prova a riordinare le idee, e comincia a risalire il campo. D’aquila acciuffa il pareggio dalla piazzola, in quanto gli iblei nel difendersi cominciano a commettere falli dovuti all’affanno. 15-15. Poco dopo, ancora D’aquila, cinico, dalla piazzola, porta avanti i suoi, con un calcio perfetto. 18-15. Tra l’altro, nel venerdì precedente lo stesso D’aquila, aveva rimediato una lieve distorsione al ginocchio, mettendone in dubbio la presenza. Quando ormai l’impresa sembra portata a casa, ancora l’arbitro si erge da protagonista. Su una punizione a 5m dall’area di meta, il Padua batte velocemente, la difesa tiene senza scomporsi, ma sulla successiva ripartenza, c’è un palese velo, che impedisce a Bronzi di poter placcare il portatore del pallone (che sarebbe andato fuori, per la vicinanza con la linea laterale). Altra ingiustizia, e altra meta. La panchina iblea ammette sportivamente la svista, mostrando anche un minimo di imbarazzo. Il Padua durante l’anno si è dimostrato talmente superiore agli altri, che vincere in questo modo, è pure frustrante. Comunque, la morale della favola è : 18-22. Zero parole, zero rimpianti, zeru tutuli. Peccato Syrako!
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